Riflessioni sulla vita ai tempi del Coronavirus

SCOPRIRE LA NOSTRA FORZA.

Se 2 mesi fa ci avessero detto che saremmo stati per un periodo così lungo dentro le nostre case, senza poter incontrare i nostri cari e modificando così drasticamente le nostre abitudini, probabilmente ci saremmo sentiti sopraffatti dalla paura, increduli di poter reggere psicologicamente uno stress di questo tipo.In realtà ognuno di noi, giorno dopo giorno, sta scoprendo dentro di sé risorse e capacità che gli stanno permettendo di costruire nuove routines, di abbandonare vecchi schemi e certezze per costruirne nuove guardando avanti in modo positivo…anche se ancora la fine di tutto ciò non si intravede..Riuscire a fare questo ci permetterà di sentirci bene con noi stessi, mantenendo un buon livello di autostima e di tradurla in forza ed energia non appena avremo la possibilità di ripartire…. anche se la ripartenza in realtà è già iniziata in ognuno di noi…Il mio lavoro di terapeuta in questo momento consiste nell’aiutare le persone a valorizzare le risorse che già stanno mettendo in campo, a volte senza accorgersene, e trovare sempre nuovi strumenti per affrontare con assertività “la vita ai tempi del coronavirus”.

Di seguito sono pubblicate le riflessioni, i pensieri e le emozioni che alcune carissime persone hanno voluto condividere con me. Grazie davvero per questo prezioso regalo.

Ieri mio figlio ventenne era depresso e mi ha detto che vorrebbe riuscire a essere contento come me delle cose di cui sono contenta…adesso sto parlando tanto con lui di come sto, a differenza di come sono stata in passato, paradossalmente in questa situazione mi sento molto forte e grata per quello che ho…lui, casa, il sole, un po’ di lavoro (anche se siamo parzialmente in cassa integrazione), frigo dispensa e freezer pieni, qualche defaillance fisica ma superabile, una gatta, un terzo piano passabile da cui ammirare il panorama, due teste pensanti e intelligenti…tutto il “resto” c’è ancora, tutti i problemi non sono ancora superati, ma ora questa gratitudine prevale. (Lorenza)

Scorro le foto degli ultimi due mesi: una per ogni momento da non dimenticare, per ogni momento in cui abbiamo sorriso e ci siamo divertiti “nonostante tutto”. Sono tante! Il 6 maggio sono stata obbligata ad uscire: la mia bimba, che bimba non è più, doveva andare dal fisioterapista e l’ho accompagnata, fra una videolezione e l’altra. Che corsa! E che ansia! Orologio alla mano e pensiero che correva più del tempo: “non voglio più tornare a fare quello che facevo prima”, ripete con insistenza la mente. Un senso di angoscia mi assale e ripenso, ritorno indietro…. è dal 24 di febbraio che in cinque siamo chiusi in appartamento. Di colpo spariscono il calendario, gli incastri da wonder woman, il bucato industriale, l viaggi dell’unico uomo di casa, i pranzi e le cene a turno continuo… sembra si siano aperte le porte delle vacanze… ma è utopia! Se diminuiscono le incombenze “materiali”, si sono triplicate quelle “dell’anima”. Convivere con tre figlie in età pre e adolescenziale fa spalancare in te la casa della sorgente emozionale: dalla risata alle urla, dalle coccole alla rabbia, dall’apertura alla chiusura… Respiro, inspiro ed espiro a fondo miliardi di volte in questo lungo periodo. Ascolto, mi pongo affianco e non di fronte come facevo nella vita normale. Propongo e seguo, vado al di là dei miei desideri. Abbraccio di più e sento che l’energia passa da me a lei, lei che chiede “solo” un abbraccio mentre si trascina dal letto alla sedia e dalla sedia al divano, dimenticando di sorridere e urlando una rabbia di cui non conosce la fonte. Ogni tanto mi rifugio sul mio letto: il senso di claustrofobia mi assale, vorrei dilatare i confini delle stanze… E poi i confini si aprono, anche se solo con le videochiamate, perché ci impegniamo per l’”altro” e qui entra in campo la fantasia, tanta: le idee arrivano come fiume in piena.Le foto mi ricordano che dentro, a turno, ho trovato forza, fantasia, abbandono, speranza, coraggio! E quando sono uscita in bicicletta, ho guardato la natura rinata pensando, con sollievo, che il COVID  mi ha dato la possibilità di vivere un lungo letargo di riflessione da cui mi sono svegliata cambiata. (Alba)

In questo periodo di quarantena ho imparato diverse cose su me stessa, ho affrontato alcuni giorni brutti e pieni di paura perché un mio parente stretto non è stato bene.. Mi sono scoperta più forte di quello che pensassi ( fortunatamente è andato tutto per il meglio e sta bene). In tutti i casi quello che mi sento di dire è che la quarantena mi ha tolto tanto tempo in cui avrei potuto fare tante belle cose con la mia famiglia e i miei amici, ma se posso trovare un lato positivo è che mi ha insegnato molto: so che ci sono per le persone che amo anche quando è difficile ma provo a fare il massimo, so che cosa mi fa stare bene , che tutto ciò che sono stata mi ha aiutata ad affrontare questo periodo pieno di incertezze e paura e che tutto questo mi rende più simile alla persona che vorrei essere e sempre più lontana da chi non mi piace.. Anche se c’e un immenso margine di miglioramento 🙂
Mi sono creata una nuova routine, nuove abitudini e sebbene preferissi la mia “vecchia” vita per ora va bene così e spero, come tutti, che questa situazione possa risolversi nel migliore dei modi (Alessandra)

Finalmente! Mi fermo e rifletto, mi do il tempo di pensare, di ragionare su quanto sta accadendo.  Già mi fermo. Questa affermazione sembra assurda in questo periodo in cui tutto è immobile, tutto è rallentato, io però ho sempre viaggiato con i miei pensieri, le mie supposizioni, i miei progetti relativi al lavoro e questo sicuramente mi ha dato lo stimolo ad andare avanti in una finta normalità e, soprattutto, mi ha dato la forza per allontanare la paura.
La paura della malattia, la paura dei posti letto mancanti, la paura di andare al supermercato, la paura di incontrare persone care e non poterle salutare per non  contagiare e non  essere contagiati, ma ciò che più mi fa paura è non riuscire a tornare alla normalità, ho paura di non riuscire più ad abbracciare, ad accogliere… Mi chiedo spesso:  riuscirò ad essere quella di prima, a fidarmi degli altri?? Beh, questo mi spaventa moltissimo, crea in me  un forte senso di pesantezza. In questo momento, però, ciò che mi dà forza, ciò che mi dà coraggio è guardarmi intorno e vedere la mia famiglia che si dà da fare per vivere al meglio queste giornate. Un grande punto di forza è sicuramente  vivere appieno i miei figli, ma non solo,  vedere tante persone che si impegnano per far stare bene gli altri, per cercare di dare un senso di normalità alle giornate altrui, mi vengono in mente i catechisti che mandano lavoretti da far fare ai bambini, gli allenatori che mandano il programma sportivo da svolgere a casa, la maestra di musica che manda dei video, … potrei continuare all’infinito.  Tutto questo è una vera medicina, è ciò che mi fa capire che aiutandoci ce la faremo.  Sicuramente un ruolo fondamentale per me  lo riveste la  SCUOLA, che è la mia grande forza. I miei bambini,  i loro sguardi, che, finalmente,  sono tornati grazie alla tecnologia, sono la mia MOTIVAZIONE, ciò che mi tiene attiva e positiva. Sapere che devo accendere il PC e incontrare  gli sguardi dei miei alunni che mi aspettano  è sicuramente una ragione forte che spazza via i brutti pensieri.  (Nunzia)

Dunque tra le cose positive che ho imparato in questa quarantena c’è il fatto che ho scoperto di essere in grado di cucinare dei piatti che un tempo non pensavo assolutamente sarei stata in grado di fare. Ma soprattutto mi ha stupito il fatto che ci abbia provato, senza pensarci troppo.
Inoltre ho capito che sono pronta a mettere da parte vecchi rancori e a riprendere a frequentare persone che tempo fa avevo deciso non avrei più voluto nella mia vita. Sento sia arrivato il momento di vivere i rapporti in maniera penso più adulta perché mi sento in grado di ridimensionare alcune delusioni, forse infantili.(Grazia)

È iniziato tutto la notte del 5 Marzo , prima del provvedimento ufficiale del governo ,per la salute mia e dei miei allievi ho deciso di interrompere le lezioni in palestra. Quella è stata la prima notte dove l’ho sentita , che non mi ha fatto dormire,la prima notte dove ho avuto paura . Come è mia abitudine per non farmi sopraffare dalle emozioni mi sono dedicata anima e corpo al lavoro , già dalla mattina del 6 Marzo ero in diretta Facebook per fare le mie lezioni online , e così ho continuato fino ad oggi. Non mi sono fermata perché avevo bisogno di aggrapparmi a qualcosa e con gran sorpresa questa mia iniziativa è risultata un grosso aiuto per tante persone , i miei allievi mi scrivono che durante l’ora di lezione riescono a staccare la mente , hanno organizzato una piccola routine che li aiuta a trascorrere la giornata, le settimane. Sapere quanto il mio lavoro sia importante per loro alimenta la mia volontà rinnova il mio entusiasmo. Dal lunedì al venerdì corro come un treno, sono talmente impegnata che quasi mi dimentico del covid19 sentendo le notizie al tg mi sembra tutto così lontano da me , quasi come un film. Poi arrivano il sabato e la domenica . Già dal venerdì notte una sensazione di pesantezza inizia ad opprimermi il petto, puntuale come un orologio, la sento arrivare,è lei la paura . Paura , paura di cosa? Di ammalarmi? Di soffrire? Vorrei essere una persona più profonda, riempirmi di bellissime frasi, essere da esempio per gli altri , invece quando voglio dare un nome alla mia paura , mi rendo conto che la mia è paura di perdere le mie sicurezze, paura di perdere il lavoro . La crisi economica che verrà a causa della malattia mi spaventa più della malattia stessa. (Cristiana)

Prigionia e libertà . Momento strano questo.
Fatto di restrizioni, regole, confini, isolamento. È facile sentirsi in uno stato perenne di prigionia, come compagne ansia e incertezza. E rabbia..a volte tanta..Per un nemico invisibile che ha scosso le nostre vite, per l’incapacità a ostacolarlo, per le tante morti, per gli esperti e i politici che decidono come gestire la nostra routine. Ponendo veti. Ponendo confini. Erigendo muri nei quali ci sentiamo imprigionati. Ma c’è anche una bellezza…La libertà. .che tutti noi..tutti i giorni cerchiamo. Ma che, causa le nostre routine, è solo apparente. .
La libertà di decidere che direzione dare alle nostre giornate…  La libertà di non avere la sveglia mattutina, di non fare colazione con un piede già fuori dalla porta, di non dover correre in ufficio, portare i figli a scuola, rimanere imbottigliati nel traffico, correre a riprendere i figli, correre, correre, correre…fino a sera.  La libertà delle piccole cose, un libro, un film, il sole in giardino, un gioco coi figli, il silenzio.È la libertà del ritmo lento..che a me è mancato tanto negli ultimi anni. .e che ora sto riscoprendo proprio grazie alla prigionia…  Strano questo momento.
Riesce ad allineare due parole altrimenti agli antipodi…prigionia e libertà..grazie alla prima sto scoprendo la pienezza della seconda. E mi piace. Mi riempie. Mi dà serenità. Mi dà quella calma che finora è stata sempre carente..tanta era l’agitazione del fare. Fare fare a tutti i costi. Ora apprezzo l’immobilismo di questi mesi e mi riprometto di farne tesoro. In fondo nessun muro resiste a lungo. (Maddalena)

Tornerà tutto come prima? Onestamente non lo so. Le prime persone che vedevo girare con la mascherina sembravano comparse del film ‘’The day after’’, ora, non si può far senza. Quello che mi ha insegnato questa malattia è che qualcosa che non si vede è senza dubbio più pericoloso di ciò che si vede se decide di attaccarti. Non ho paura, e non sono crollata in questo tempo. Sono rimasta calma, e ho usato le mie risorse non senza molta soddisfazione personale, per navigare a vista in questa tempesta. Una cosa è certa,  credo di avere raggiunto lo ‘’stato liquido’’ al quale tanto aspiravo. In questo momento non ho certezze ma coltivo speranze e possibilità. So chi voglio e vorrò attorno, consapevolezza che ho sempre avuto anche precedentemente a questa pandemia, ma che certamente si è condita e si condirà di mancanza. So anche che ho un sacco di vestiti nell’armadio e cose inutili delle quali non avrei saputo cosa farne se venisse a mancare o fosse venuto a mancare uno dei miei cari. Ma soprattutto, alla fine di tutto questo ho veramente visto, voltandomi indietro la donna che ho sempre desiderato essere. Liquida, per adattarsi a qualsiasi contenitore, con la capacità di evaporare quando la vita costringe a temperature alte e pressione eccessiva, evaporo per poi tornare pioggia e non arrendermi. Evaporate, ma tornate a piovere su voi stesse per permettere che la VITA in voi non inaridisca. Non deve inaridire. Quel che fiorirà lo porteremo con noi. Avrà radici profonde e sarà famigliare. Tenete per mano voi stessi PRONTI a rialzarvi, perché non sia un pozzo, ma una buca, senza dubbio fonda, da superare chiamando le autorità competenti per chiuderla così che nessun altro si faccia male. Tenete Botta. (Alessia)

Sono sempre stata una persona molto organizzata, piena di progetti, che non riesce a stare ferma e mi è sempre venuta l’ansia nelle situazioni di Stand by. Poi arriva il Covid-19 e boom! Se me lo avessero detto tempo fai avrei iniziato ad iper-ventilare. Ed invece eccomi qua: chiusa in casa da un mese e mezzo senza vedere nessuno, un viaggio stupendo annullato ed un progetto di vita importantissimo e difficilissimo in stand by, eppure… non iper-ventilo, non sono agitata. Dopo un primo momento di sorpresa, sono stata pervasa da una strana calma, ed in pochi giorni mi sono creata una nuova routine fatta di me, mio marito e video-chiamate con le pochissime persone di cui ho sentito subito la mancanza. Attenzione, non sto dicendo che sia una passeggiata e che sarei disposta a farlo per sempre, ma cerco di trovarci dei lati positivi.Questa “reclusione” qualche vantaggio me l’ha portato. Sono venute a galla le cose importanti di cui ho bisogno: la salute, la famiglia, gli affetti e me stessa. Lo sapevo già, ma a volte corro troppo e non ho il tempo per pensare e sentire cosa conta davvero; non ho il tempo neanche per essere grata di quello che ho, di chi ho nella mia vita e di apprezzare le mie risorse.
Ho scoperto che posso stare in stand by, che posso stare ferma, non succede niente… ogni cosa avrà il suo momento. Non si può avere il controllo su tutto e le cose non vanno sempre come vorremmo, ma la grande risorsa che abbiamo è di poterci adattare e “riprogrammarci”. Credo che questo periodo mi abbia fatto capire che molti dei limiti che pensavo di avere, me li sono imposti io negli anni; in realtà ho confini molto più ampi e posso spingermi molto più in là.
Quello che mi piacerebbe, una volta tornati alla normalità (se mai ne esisterà una), è poter tenere una cosa che mi sono guadagnata in questo periodo: il tempo. Il tempo per stare con la mia famiglia e le persone care; il tempo per dedicarmi a me stessa ed il tempo per stare ferma, perché ho scoperto che serve anche quello. Questo vorrà dire forse dover eliminare qualcos’altro? Probabilmente si, ma questo periodo mi ha aiutato a capire di cosa non ho bisogno. (Sara)

…questo difficile momento è capitato nel bel mezzo di una donna moglie e madre di due piccolini,uno di 5 anni e l’altro di appena 7 mesi..più un marito in piena realizzazione lavorativa..ma manca la donna che in questo momento non sono,che non mi sento di essere perché sempre sovrastata da qualsiasi altra immagine di me stessa: lavandaia,cuoca,pedagogista mancata,il mio ruolo esautorato di ogni autorità..una macchina da casa..ma è qui che ho capito di avere una grandissima forza ma grande grande grande che mi fa dire: ” dai ce la farai,ce la puoi fare..infondo sopravvivono i famigliari di chi ha perso una persona cara per colpa di questo maledetto virus..e non ce la puoi fare tu per una manciata di pappa rovesciata sul pavimento appena lavato dopo la millesima volta…no dai sii fiera e orgogliosa allora di tutto quello che sei…perché se non ci fossi tu..nessuno prima di andare a dormire ti direbbe: ” mamma grazie per oggi che sei stata carina con me anche se eri stanca”..(Manuela)

Questo corona virus mi ha fatto riflettere parecchio….prima era tutta una corsa ai soldi al potere alla libertà assoluta…a comprarsi la macchina più bella o il telefono più bello ecc…lasciando indietro però i veri valori della vita…cioè la fede la famiglia e l’ amore per se stessi e per il prossimo…ora siamo tutti alla pari…pensando in primis alla salute nostra e di chi  amiamo…e penso che senza quella non esiste niente…prima davamo tutto troppo x scontato ora invece io voglio imparare a godermi e ad apprezzare ogni cosa /persona che ho e che faccio. (Katia)

Sto scoprendo i miei figli e quanto hanno loro da insegnare me. Cercano di inventarsi nuovi giochi,perché quelli che hanno ormai….si adeguano facilmente alla circostanza,anche perché non sono del tutto consapevoli di quello che sta succedendo fuori. Si è vero,ogni tanto si lamentano,ma siamo più noi a farlo. Comunque non si fermano e vanno avanti. Eppure ci lamentiamo così tanto della vita frenetica che facciamo ,di non avere mai abbastanza tempo per le faccende di casa, per aiutare i bimbi a fare i compiti, per fare una doccia con calma….senza fretta…..adesso invece che di tempo ne abbiamo in abbondanza…. non ci va bene. E’ proprio vero! Non siamo mai contenti! Credo che ogni tanto ,visto che di tempo ne abbiamo, dovremo fermarci a pensare a chi purtroppo in tutta questa storia sta veramente soffrendo. A chi non riesce a fare la spesa,a chi sta male ,e forse anche da solo, a chi non c’è più…..beh credo che a confronto il nostro stare a casa con figli e marito (anche se ogni tanto ci fanno arrabbiare 😜) tanto schifo non ci fa. (Elita)

Il mio distanziamento sociale è iniziato qualche tempo prima che tutto ciò accadesse ed è stato volontario e non…  semplicemente e’ accaduto , paradossalmente la differenza rispetto a qualche tempo fa è che in questo periodo ho la fortuna di poter scandire il mio tempo seppur fermo in modo più sereno , sarà quel che sarà anche perché l’alternativa non c’è … ecco questo ho imparato in tutto questo tempo saper aspettare . I primi tempi che è iniziato il problema pandemia ho avuto un po’ di smarrimento , il silenzio lo trovavo assordante , ora quando al mattino apro gli occhi apprezzo il silenzio che si sente . È da settembre che mi dicono andrà tutto bene e sinceramente a settembre ci credevo meno , molto meno di oggi. Soffro per le persone che in questo problema hanno lutti e preoccupazioni . Vorrei aiutare di più .. non ho il lavoro e mio marito è in cassa integrazione non è facile ma se penso a chi ha cari in ospedale allora io dico grazie . I momenti di ansia arrivano sempre per innumerevoli cose , io cerco di seguire come se ci fosse una linea in terra passo dopo passo e ascolto tanto il silenzio e vivo in modo sereno i momenti di comunione con i miei cari , mia figlia e mio marito , seduti a tavola ci rivolgiamo un sorriso e tanti ricordi di bei momenti e già un altro giorno è passato. (Veronica)

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